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Stop alle False Cooperative – 50mila firme per difendere i valori cooperativi.

Dal 2009 al 2013 una rete di sei cooperative nel varesotto ha evaso 25 milioni di euro rendendosi completamente invisibile al fisco.
A giugno la Guardia di Finanza ha scoperto un affare di 13,5 milioni di euro – non dichiarati – facente capo a due cooperative nella provincia di Bologna.
A Torino tra il 2007 e il 2011 un gruppo di cooperative ha emesso fatture false per un totale di 21 milioni di euro.
E non abbiamo scomodato nessuna delle inchieste che in questi giorni sta scuotendo il Lazio e Roma con l‘affaire Buzzi-Carminati.

Se addirittura la denuncia contro le cosiddette “cooperative spurie” è arrivata dal solco papale, è evidente che il problema delle false cooperative richiede una soluzione. Senza se e senza ma.

Stefania Serafini di Legacoop è una delle tre coordinatrici del comitato nazionale per la raccolta di firme “Stop alle false cooperative“, iniziativa promossa dall’Alleanza delle Cooperative per una legge che – come dice il nome – circoscriva e blocchi il fenomeno. L’abbiamo sentita al telefono e ci ha rassicurato riguardo al fatto che “la scelta dell’Alleanza delle Cooperative non è direttamente conseguente agli incresciosi fatti di cronaca delle ultime settimane”. Tutt’altro.

Con il progetto di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare,  Legacoop, Agci e Confcooperative si assumono un impegno civile rilevante: quello di tutelare le cooperative “buone”, ovvero la stragrande maggioranza delle realtà che lavorano onestamente e nel rispetto delle regole, della governance, dei rapporti con i soci e con la società civile. E’ una precisa scelta che si inserisce nel quadro più ampio della tutela della trasparenza e della contrattualistica di lavoro all’interno del mondo cooperativo.

“Stop alle false cooperative”

Per le imprese che in Italia hanno scelto impropriamente la forma mutualistica, parlare di “cooperativa” è un vero e proprio depistaggio lessicale che mina il lavoro e la professionalità delle quasi 78.300 cooperative impegnate nel tessuto sociale con finalità cooperative (tutti i dati sulla cooperazione nel report di Alleanza delle Cooperative).

Come sottolinea Serafini:

Non sono disponibili numeri ufficiali che inquadrino il fenomeno. E’ molto difficile reperirli anche a causa di quelle realtà che aprono e chiudono in pochi mesi, evadendo il fisco e non ottemperando agli obblighi contrattualistici con i soci lavoratori.

Quello che è certo è che la battaglia alla legalità ingaggiata dal mondo cooperativo sta facendo il giro d’Italia raccogliendo sempre più consensi. A un mese dal lancio sono state reperite circa 19mila firme a fronte delle 50mila necessarie per presentare la legge di iniziativa popolare, già depositata presso la Corte di Cassazione .
Il prossimo appuntamento è per sabato 13 giugno a Bollate, provincia nord di Milano, dove la cooperativa sociale l’Alveare ospita un aperitivo per far conoscere l’iniziativa e “mettere fuorigioco chi non rispetta valori e persone”.

Provvedimenti normativi.

Cosa prevede la legge?
Obiettivo n.1 è la cancellazione dall’Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; la definizione di un programma di revisioni per quelle cooperative che non siano sottoposte da lungo tempo a ispezioni, soprattutto per quelle appartenenti ai settori più a rischio (facchinaggio, trasporto, pulizie…); una maggiore attenzione per quelle realtà che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi e che accumulano debiti nei confronti dell’Erario; infine la creazione di una cabina di regia all’interno del Ministero dello Sviluppo Economico per coordinare i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative, evitando sovrapposizioni e duplicazioni.

Tutte le informazioni su #Stopfalsecooperative sul sito dedicato e sui profili social dell’Alleanza delle Cooperative.

Il messaggio del presidente dell’Aci Rosario Altieri a favore della raccolta di firme.

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