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#WIS15 Iris Network: strumenti e strategie per rilanciare l’imprenditoria sociale.

Giunto alla tredicesima edizione, il Workshop sull’Impresa Sociale organizzato da Iris Network é il tavolo di confronto annuale che riflette sulle migliori pratiche di innovazione sociale messe in atto dall’imprenditoria italiana.
Quest’anno il focus della due giorni di Riva del Garda era racchiuso nel payoff Tornare a investire: oltre 40 relatori hanno discusso l’impatto degli investimenti compiuti dalle imprese sociali tratteggiando strategie utili a rilanciare lo sviluppo economico e il progresso sociale del paese.

Il tema del #wis15 non ha potuto non toccare il dibattito annoso sulla riforma del Terzo Settore, disegno di legge il cui iter parlamentare è iniziato quindici mesi fa e che ancora agli inizi di settembre giaceva in Commissione Affari Costituzionali del Senato. E’ di questi giorni la notizia che proprio in Senato il d.d.l. ha registrato quasi 700 emendamenti, i quali vanno a sommarsi ai 460 già depositati ad aprile alla Camera (sul sito del Senato l’elenco competo): le speranze di vedere il d.d.l. operativo entro la fine dell’anno – come le stesse promesse del Governo lasciavano intendere – sembrano definitivamente tramontate.

Due dei keynote conclusivi del workshop hanno toccato proprio il tema degli aiuti al Terzo Settore per rilanciare il suo ruolo di primaria importanza, sul piano economico quanto su quello sociale. Due misure in grado di integrare il sistema attuale per rendere – nelle parole di Giuseppe Guerini di Federsolidarietà – “più partecipata e democratica l’economia” sono il Fondo rotativo per le imprese sociali e il progetto di una Fondazione Italia per l’economia sociale a cura dell’imprenditore sociale Vincenzo Manes.


200 milioni di euro per Fondo rotativo per le imprese sociali.

Luigi Bobba, sottosegretario al Welfare, ha presentato in questi giorni l’attuazione del Fondo rotativo per le imprese sociali: una novità assoluta che anticipa alcune delle istanze presenti nella riforma del terzo settore. Si tratta di un fondo di garanzia dedicato alle imprese e alle cooperative sociali che potranno così contare sui vantaggi garantiti ad altre imprese profit: prestiti che vanno da un minimo di 200mila ai 10 milioni di euro, un tasso di interesse agevolato pari allo 0,5%, e un tempo di restituzione in 15 anni.

Si tratta di una misura di intervento mai vista fino ad ora nel settore dell’imprenditoria sociale che consentirà – una volta concluso l’iter dell’attivazione del fondo – anche alle imprese sociali di beneficiare di una serie di garanzie utili ad allargare la propria attività o a fare fronte a necessità di investimento, anche in beni immateriali.

Ma la vera novità rappresentata dal fondo è, nelle parole di Bobba, rappresentata dall‘alto valore sociale della misura, definita una leva per generare innovazione sociale e dare impulso all’economia.

Oltre 500 iniziative possono essere finanziata attraverso uno strumento semplice, fruibile e chiaro.” Si conta che le imprese che ne beneficeranno saranno circa 1500.


Vincenzo Manes: il sogno di una Fondazione a capitale misto per rilanciare il bene comune é quasi realtà.

L’intervento dell’imprenditore sociale Vincenzo Manes intervistato da Gianluca Salvatori di Euricse delinea un altro strumento utile a rilanciare l’impresa sociale che, se tutto andrà come previsto, dovrebbe trovare posto nella legge delega in discussione questi giorni al Senato: la costituzione di una fondazione a capitale misto, pubblico e privato, a cui comparteciperanno i capitali delle fondazioni straniere, dei gruppi bancari e dei grandi patrimoni italiani.

Uno strumento top-down che garantirà investimenti di lungo termine e di ampio respiro, per creare cose grandi per il Paese. In questo modo cerchiamo di limitare la parcellizzazione di impresa che vede in Italia tante e piccole realtà sociali contrapposte.

Nella visione di Manes si tratterà di uno strumento top down (non bottom up) che sintetizza due elementi, il capitalismo e l’imprenditoria sociale, e che rilancerà l’economia del Paese.

Alla domanda “cosa consiglia all’amico imprenditore?” Manes non ha dubbi:

Investire nel bene comune è l’unico investimento che vale la pena di fare, ha un ritorno straordinario.

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