“Sono l’ultima di 9 fratelli, abitavo al Gaggiolo Cascina Cazzaniga, era “piccolo mondo antico”. C’era anche la chiesa. Al mese di maggio i bambini suonavano i campanelli per radunare tutti al rosario. Avevo due fratelli in guerra e le loro foto erano tutte intorno alla Madonna. E si pregava perché tornassero.”
VimoStory, il progetto di drammaturgia di comunità promosso dalla Cooperativa Sociale Industria Scenica, sita in Vimodrone nei locali del vecchio Dancing Everest, avanza!
Dopo le sue precedenti fasi : 1) raccolta di interviste agli abitanti di Vimodrone sulla storia, gli aneddoti e le tradizioni locali e 2) la prima restituzione sotto forma di lettura scenica il 31 gennaio 2016 in piazza Unità d’Italia, lo scorso venerdì 10 giugno, ha portato a compimento la sua terza fase: è andato in scena lo spettacolo “VimoStory. Il racconto dei racconti”.
Ma facciamo un passo indietro.
Nel mese di Marzo alcune delle interviste raccolte sono state proposte al gruppo di teatro adulti del Base Everest come spunti/temi per la creazione di testi e personaggi. I partecipanti hanno lavorato alla riscrittura del testo con una drammaturga, hanno lavorato con i conduttori alla creazione di scene ed immagini e mese dopo mese si sono preparati per il gran debutto.
Le storie raccontano di luoghi, di viaggi, di arrivi, di amori, di tradizioni e di feste; raccontano di spazi e di vita di paese e, proprio per rispettare tutto questo, lo spettacolo è stato ambientato in diversi punti di Vimodrone: 7 tappe che il pubblico ha raggiunto spostandosi a piedi proprio come in una processione. E come in una processione partecipata il pubblico è stato coinvolto in piccole azioni come collante tra le tappe: accendere e portare una candela, mangiare dei popcorn, ballare con gli attori.
Alla prima tappa, in Piazza Unità d’Italia, il pubblico ha incontrato una stravagante signora dall’accento veneto, arrivata qui tanti anni fa, quando la piazza era ancora piena di stalle; nel vicolo Poverello d’Assisi, due ragazzi davano uno spaccato di come è dura vivere se non si trova lavoro, ora come allora; alla corte di Via Sant’Anna 38, tre donne di tre età diverse affacciate ai balconi rappresentavano le Cascinelle, le ragazze di una volta, che vivevano la cascina come una grande famiglia, un piccolo mondo; alla corte della Filanda c’era invece una bella sposa, che come tutte le vimodronesi ha tagliato il nastro davanti al portone prima di andare in chiesa; al parcheggio di Via Piave, dopo anni, ecco rispuntare un cinema e un ragazzo di Trapani pronto a raccontare la fatica di salire al nord per lavoro e la nostalgia del suo mare; proseguendo per il ponte della metro si arrivava all’altarino della Madonna, dove due signore devote hanno ricordato la seconda guerra mondiale, la bomba sulla scuola di Cologno e di come pregare poteva dare la speranza di riportare a casa i propri cari. Come ultima tappa, il pubblico non poteva che giungere all’Everest dove una coppia di ballerini innamorati ha raccontato il suo incontro proprio in quella sala da ballo; e sul finire un narratore ritardatario ha tirato le fila di quanto visto e attraversato nell’ora e mezza di performance: non un semplice spettacolo ma un modo di fare comunità. L’evento si è chiuso con un’anguriata nel cortile dell’Everest tra chiacchiere e musica.
Un’esperienza molto bella di teatro di comunità.
Industria Scenica ringrazia i donatori di storie, i luoghi che hanno ospitato le scene, la fotografa Alice Longoni, il Comune di Vimodrone e il Comando dei Vigili per avere reso possibile questo rito.
Un particolare ringraziamento va agli attori: Benedetta Bianchi, Valeria Brevi, Mara Caligiuri, Laura Caniello, Alessio Fumagalli, Danilo Leone, Marilena Montini, Andrea Restelli, Sara Rispin, Elisa Ribolla, Tony Tocco.
VimoStory è un progetto finanziato da Regione Lombardia a valere sul bando Patrimonio Culturale Immateriale e vedrà nuove azioni e iniziative durante tutto il 2016.
VimoStory continua!